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Verbale della Seduta del 25 maggio 2022

Verbale n. 13/2022

Seduta del 25 maggio 2022

                                                                                                                                                                                                                  

CONFERENZA UNIFICATA

Il giorno 25 maggio 2022, alle ore 15.14 si è riunita presso la Sala riunioni del I piano di via della Stamperia n. 8, in Roma, la Conferenza Unificata (convocata con nota prot. DAR-0008121-P del 19 maggio 2022) in seduta ordinaria e in collegamento con modalità di videoconferenza, per esaminare il seguente ordine del giorno con l’esito indicato:

Approvazione del report e del verbale della seduta dell’11 maggio 2022.

Approvati

  1. Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sulla conversione in legge del decreto-legge 4 maggio 2022, n. 41, recante “Disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale delle elezioni amministrative e dei referendum previsti dall’articolo 75 della Costituzione da tenersi nell’anno 2022, nonché per l’applicazione di modalità operative, precauzionali e di sicurezza ai fini della raccolta del voto”. (PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI – INTERNO – AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE – GIUSTIZIA – ECONOMIA E FINANZE – AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE)

Codice sito 4.1/2022/16 - Servizio riforme istituzionali, finanza pubblica e rapporti internazionali

Parere reso

  1. Parere, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 6, sull’aggiornamento del Piano triennale delle attività 2022-2024 di FORMEZ PA (PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI - PUBBLICA AMMINISTRAZIONE)

Codice sito 4.1/2022/15 - Servizio riforme istituzionali, finanza pubblica e rapporti internazionali

Parere reso

  1. Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul disegno di legge recante “Delega al Governo per l’adozione del Codice della ricostruzione”, approvato nel Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2022 e munito del “VISTO” del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato. (PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI – PROTEZIONE CIVILE - CASA ITALIA - ECONOMIA E FINANZE)

Codice sito 4.15/2022/2 - Servizio riforme istituzionali, finanza pubblica e rapporti internazionali

Parere reso

 

 

 

 

  1. Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera a) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sulla conversione in legge del decreto – legge 21 marzo 2022, n. 36, recante “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)” (A.S. 2598).

(PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI - ECONOMIA E FINANZE - PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - SUD E COESIONE TERRITORIALE - INNOVAZIONE TECNOLOGICA – TRANSIZIONE ECOLOGICA – UNIVERSITA’ E RICERCA– ISTRUZIONE – GIUSTIZIA – TURISMO – PARI OPPORTUNITA’ E FAMIGLIA – AFFARI REGIONALI – SALUTE - INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ SOSTENIBILI – LAVORO E POLITICHE SOCIALI – SVILUPPO ECONOMICO)

Codice sito 4.1/2022/14 - Servizio riforme istituzionali, finanza pubblica e rapporti internazionali

Parere reso

  1. Informativa per il confronto in Conferenza Unificata, ai sensi dell’articolo1, comma 3, del decreto-legge 8 settembre 2021, n. 120, recante “Disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile”. convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2021, n. 155, sullo stato di aggiornamento dei piani regionali previsti dall’articolo 3 della legge 21 novembre 2000, n. 353, nonché dei connessi adempimenti dei Comuni. (PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI – PROTEZIONE CIVILE)

Codice sito 4.15/2022/8 - Servizio riforme istituzionali, finanza pubblica e rapporti internazionali

Informativa resa

  1. Proposta di deliberazione in Conferenza Unificata per la costituzione presso la Conferenza Unificata del Tavolo permanente di consultazione e monitoraggio in materia di sport e del Comitato tecnico, ai sensi dell’Accordo rep. 8/CU del 19 gennaio 2022 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, l’Anci e l’Upi. (PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI - SPORT)

Codice sito 4.17/2022/5 - Servizio riforme istituzionali, finanza pubblica e rapporti internazionali

Proposta approvata

  1. Intesa, ai sensi dell’articolo 1, comma 595, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sullo schema di decreto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie recante il riparto del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane. (AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE)

Codice sito 4.14/2022/26 - Servizio ambiente, territorio, istruzione e ricerca

Sancita intesa

  1. Designazione, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera d) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281, di tre rappresentanti in seno al Consiglio superiore Beni culturali e paesaggistici di cui all’articolo 27, comma 4, lettera b) del DPCM 2 dicembre 2019, n. 169. (CULTURA)

Codice sito 4.16/2022/5 - Servizio ambiente, territorio, istruzione e ricerca

Designazioni acquisite

  1. Informativa, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera e) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, del Ministro per la transizione ecologica e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, in collaborazione con il GSE, in merito all’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili ai sensi dell’articolo 20 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, come modificato dall’articolo 6 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50.” (TRANSIZIONE ECOLOGICA – AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE)

Servizio ambiente, territorio, istruzione e ricerca

Informativa resa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per le Amministrazioni dello Stato:

il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, GELMINI*; il Sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali, BATTISTONI (in videoconferenza); il Sottosegretario alla Salute, SILERI (in videoconferenza); il Sottosegretario alla Transizione Ecologica, FONTANA (in videoconferenza); il Capo del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, SINISCALCHI**.

 

Per le Regioni e le Province autonome (in videoconferenza):

il Presidente della Regione Molise, TOMA.

 

Per il sistema delle Autonomie (in videoconferenza):

Il Presidente dell’Anci e Sindaco di Bari, DECARO; il Presidente della Provincia di Lucca, MENESINI.

Sono, inoltre, presenti:

Il Capo del Dipartimento di Protezione civile, CURCIO (in videoconferenza); il Presidente del GSE, RIPA DI MEANA  

_____________________

* Il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, On.le Mariastella Gelmini, è delegato ad esercitare le funzioni di Presidente della Conferenza.

** Il Capo Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, Cons. Ermenegilda Siniscalchi, svolge le funzioni di Segretario della Conferenza Unificata.

 

 

Il Ministro GELMINI anticipa lesame del PUNTO 9 all’o.d.g. che reca: Informativa, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera e) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, del Ministro per la transizione ecologica e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, in collaborazione con il GSE, in merito all’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili ai sensi dell’articolo 20 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, come modificato dall’articolo 6 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50.”

 

Ringrazia e saluta la Sottosegretaria Ilaria Fontana, presente in rappresentanza del Ministero della Transizione Ecologica, nonché il dottor Andrea Ripa di Meana, in rappresentanza del Gestore Servizi Energetici.  Rilevando che l’energia era già un argomento fondamentale del PNRR - per la condivisa strategia europea del Green Deal e per gli obiettivi prefissati, ricorda che – circa  un anno fa, la Commissione europea ha adottato il pacchetto climatico Fit for 55, che propone gli strumenti per raggiungere gli obiettivi del Green Deal; in particolare la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, con l’obiettivo di arrivare alla neutralità per quanto riguarda il carbonio nel 2050. Com’è noto, l’obiettivo del 55% è un obiettivo estremamente ambizioso, ma non propriamente condiviso; si tratta di un’urgenza programmatica posta dall’Europa, urgenza resa ancora più stringente dalla guerra scatenata dalla Federazione Russa in Ucraina. Questo scenario ha determinato da un lato l’esigenza di aumentare da subito la diversificazione di fornitori per il gas che importiamo dalla Russia e dall’altro l’esigenza di accelerare il percorso per l’energia rinnovabile. L’incontro odierno, per l’appunto, mira alla condivisione dell’obiettivo contenuto anche nell’ultimo provvedimento del Governo e volto a sbloccare diversi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabile, ad oggi bloccati, nonché all’individuazione di aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili. A tal proposito, con uno o più decreti del Ministro della Transizione Ecologica - di concerto con il Ministro della Cultura e delle Politiche Agricole, previa intesa in Conferenza Unificata, è stato previsto che siano stabiliti principi e criteri omogenei per l’individuazione delle superficie delle aree idonee; laddove non si raggiunga questo obiettivo scattano i poteri sostitutivi. Il senso dell’informativa è quello di attenzionare Regioni, Province, Comuni (in particolare le Regioni, ma non solo), per accelerare l’individuazione delle aree idonee; questo tenendo presente che, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore dei decreti del MITE, le Regioni, con legge e anche con il supporto della piattaforma digitale predisposta e realizzata presso il GSE, devono provvedere ad individuare le aree idonee. Ricorda, inoltre, che è previsto un regime transitorio secondo cui, nelle more dell’individuazione delle aree idonee, non possono essere disposte moratorie, ovvero sospensioni dei termini dei procedimenti di autorizzazione; le aree non incluse tra quelle idonee non possono essere dichiarate non idonee all’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabili in sede di pianificazione territoriale. Nelle more dell’individuazione delle aree idonee è, poi, individuato un elenco di tipologie di aree che sono considerate idonee ai presenti fini e l’articolo 22 del decreto legislativo n. 199/2021 ha dettato una disciplina speciale per la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile nelle aree idonee, stabilendo misure di accelerazione di un terzo dei tempi e prevedendo che l’autorità competente in materia paesaggistica si esprima con parere obbligatorio non vincolante. Decorso inutilmente il termine per l’espressione del parere non vincolante, l’amministrazione competente provvede, comunque, sulla domanda di autorizzazione. Aggiunge che, anche con l’articolo 6 del decreto 50/2022, sono state introdotte ulteriori innovazioni per le quali cede la parola alla Sottosegretaria Fontana e poi al dottor Ripa di Meana del GSE; il GSE, appunto, offre assistenza tecnica già ad alcune Regioni per la pianificazione delle aree idonee, ed essendo in possesso di tutte le informazioni sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e di confronto territoriale di prossimità anche tra Regioni confinanti, può contribuire all’opera di uniformità di richiesta dalle diverse discipline regionali. 

 

Il Sottosegretario FONTANA ringrazia gli Uffici Legislativo e le Direzioni per il lavoro fatto per questa informativa. Come già detto dal Ministro Gelmini, ovviamente, tra le principali criticità connesse allo sviluppo delle energie rinnovabili vanno considerati il permitting e più, in generale, l’accettabilità sui territori. Il Governo è intervenuto nel corso dell’ultimo anno con un massiccio pacchetto di semplificazione dei procedimenti autorizzativi e l’individuazione di aree idonee per l’installazione di impianti FER si inserisce proprio in questo contesto. Con l’introduzione del concetto delle aree idonee si è completamente rivoluzionato l’approccio per l’installazione di impianti FER: mentre fino ad oggi sono stati disciplinati siti non idonei ora, in una logica di condivisione e co-responsabilizzazione, si è passati ad un approccio pro-attivo che vede gli Enti locali coinvolti nella fase di programmazione del proprio territorio. In tale contesto è, quindi, ragionevole attendersi, dall’implementazione attuativa di siffatto processo, l’avvio di un percorso programmatorio positivo e un incremento dell’accettabilità sociale delle infrastrutture rinnovabili realizzata sui territori. A riguardo occorre evidenziare che il PNRR, nell’ambito della Missione 2, annovera tra i suoi obiettivi proprio l’emanazione di una disciplina volta a definire i criteri dell’individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti di energie rinnovabili di una potenza complessiva almeno pari a quella individuato dal PNIEC. In particolare, come già detto dal Ministro Gelmini, l’articolo 20 del 199/2021, prevede che, con uno o più decreti del Ministero della Transizione Ecologia di concerto con il Ministero della Cultura e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, previa intesa in sede di Conferenza Unificata da adottarsi entro il termine di 180 giorni di entrata in vigore del decreto legislativo, vengano stabiliti  principi e criteri omogenei per l’individuazione delle superfici delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, aventi una potenza complessiva almeno pari a quella individuata come necessaria dal PNIEC e per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili. Tenuto conto della titolarità del processo declamatorio sul territorio in capo a Regioni e Province autonome, il più volte citato decreto 199/2021 rinvia a successive leggi regionali l’individuazione specifica delle aree. Si evidenzia che in caso di mancata individuazione delle aree da parte delle autorità regionali è previsto il potere sostitutivo dello Stato. I decreti ministeriali devono disciplinare, altresì, la ripartizione della potenza installata. Si stabilisce, inoltre, che nelle more dell’azione dei citati decreti non possono essere disposte moratorie o sospensione dei termini dei procedimenti di autorizzazione; è previsto, altresì, che le aree non incluse tra quelle idonee non possono essere dichiarate non idonee all’installazione di impianti FER in sede di pianificazione territoriale, ovvero nell’ambito di singoli procedimenti in ragione della sola omessa inclusione nel novero delle aree idonee fino a che, dunque, non vengano individuate le aree idonee attraverso tale procedura, alcune zone e superfici siano considerate aree idonee ipso iure. Specifiche semplificazioni vengono, poi, introdotte nell’ambito delle procedure autorizzative per le aree idonee, prevedendo che nei procedimenti di autorizzazioni - ivi inclusi quelli per l’adozione del provvedimento di valutazione di impatto ambientale, l’autorità competente in materia paesaggistica si esprima con parere obbligatorio non vincolante ascrivendo, nel contempo, all’amministrazione procedente il potere di provvedere comunque sulla domanda di autorizzazione. Una volta decorso il termine prescritto per l’espressione del parere si prevede, altresì, la riduzione di un terzo dei termini delle medesime procedure autorizzative. In merito allo stato di avanzamento dei lavori, fermo restando che a breve saranno attivati dal Ministero della Transizione Ecologica Tavoli tecnici con Regioni e Province autonome per la discussione di merito, riferisce che per quanto riguarda le aree agricole, per raggiungere gli obiettivi al 2030 - che possono arrivare a circa 70-75 gigawatt, sarà fondamentale l’utilizzo delle aree agricole, data la loro estensione e diversificazione, attraverso un processo modulato e controllato che dovrà tenere conto della gestione sostenibile ed efficiente dell’uso del suolo. Il decreto dovrà prevedere, pertanto, un criterio secondo il quale le Regioni dovranno individuare come idonee una percentuale delle superficie agricole, privilegiando ovviamente le superfici meno pregiate, quindi quelle non indirizzate, etc.. 

Come è noto, il decreto-legge n. 77/2021 ha previsto l’accesso agli incentivi agli impianti agrivoltaici con specifiche caratteristiche. In particolare, l’agevolazione è prevista per quegli impianti che adottano soluzioni integrative/innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricole e pastorali, anche consentendo l’applicazione di strumenti da agricoltura digitale e di precisione, prevedendo anche la realizzazione di sistemi di monitoraggio. Per tale tipologia di impianti il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede uno stanziamento di un miliardo e 100 milioni, in particolare nel progetto Sviluppo Agrivoltaico. Inoltre, il Ministero della Transizione Ecologica ha coordinato la predisposizione di linee guida tecniche sviluppate con ENEA, CREA, GSE e RSE che saranno presto condivise con le Regioni nel corso di un incontro tecnico ad hoc, per contribuire a definire condizioni e requisiti univoci a livello nazionale che garantiscano una sinergia efficiente fra produzione agricola e produzione energetica sui suoli interessati dagli interventi. Per quanto riguarda le aree vincolate e l’introduzione delle aree buffer - o fasce di rispetto, il decreto-legge 50/2022 attualmente all’esame del Parlamento, porta a definire zone di territorio nazionale come non rientranti fra le aree immediatamente idonee, ivi incluse molte aree agricole. Una volta conclusa questa fase si potranno valutare le proposte più opportune da inserire nel decreto interministeriale. In quest’ottica risulta fondamentale la collaborazione del MIC con particolare riferimento all’individuazione delle mappe GIS. Per quanto riguarda il burden sharing, quindi la ripartizione della potenza installata, il decreto legislativo 199/2021 prevede che, ai fini del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili previsti dal PNIEC, il discendente decreto interministeriale stabilisca la ripartizione della potenza installata tra Regioni e Province autonome, prevedendo sistemi di monitoraggio sul corretto adempimento degli impegni assunti. Il decreto, tuttavia, non definisce i criteri per la ripartizione. Al riguardo, si ritiene opportuno prendere in considerazione la procedura di calcolo disciplinata dall’articolo 5 del Regolamento dell’Unione Europea 2018/1999, che divide l’obiettivo europeo tra gli Stati membri. In particolare, tale ultima procedura prevede che la quota di energia da fonti rinnovabili, nel consumo finale lordo di energia del 2030 di ciascun Stato membro, sia determinata in funzione di diversi aspetti caratteristici della condizione energetico–economica di ogni Paese attraverso quattro criteri, ovvero: un contributo forfettario, la quota flat, quindi la percentuale sui consumi; un contributo basato sul PIL pro capite; un contributo basato sul potenziale e un contributo basato sulla capacità di interconnessione della rete elettrica, cioè si terrà conto della capacità di rete di ospitare energia rinnovabile. In particolare, per quanto riguarda il contributo basato sul potenziale, il MITE - con il supporto di RSE - sta effettuando un’analisi delle aree e delle superfici potenzialmente disponibili per eolico e fotovoltaico su ogni Regione, intersecandoli con la disponibilità della risorsa ed escludendo, al momento, solo le aree non idonee e quelle vincolate areali. Al fine di valutare l’uniformità d’impatto sul territorio, si terrà in debito conto della densità risultante compresa la potenza già istallata. I diversi scenari saranno, quindi, raffrontati per tenere conto, altresì, dei vincoli di rete, definendo con TERNA (con cui è aperto un dialogo tecnico), i limiti possibili di capacità a ricorrere della realizzazione degli sviluppi di rete proprio previsti nei diversi Piani predisposti dal TSO. L’analisi potrà essere completata una volta acquisita la mappa GIS dei vincoli puntuali del Ministero della Cultura - attualmente non disponibili -, al fine di valutare l’impatto delle buffer, come introdotte dal recente Decreto Aiuti, 50/2022. Lo scopo che si vuole conseguire applicando tali meccanismi alle Regioni e alle Province autonome è quello di giungere ad una ripartizione equa e condivisa dell’obiettivo nazionale vincolante.

Prima di lasciare la parola al rappresentante del GSE – che ringrazia – sul punto “Piattaforme e aree idonee”, ritiene doveroso sottolineare che si sta lavorando senza sosta proprio per disciplinare in maniera certa e puntuale il tema, nel rispetto degli impegni assunti a livello eurounitario. Il MITE è fortemente impegnato nel giungere, quanto prima, all’adozione del decreto che stabilisce i principi e criteri per le aree idonee e in proposito, nei prossimi giorni, invierà una bozza ai Ministeri concertanti per il prosieguo dell’iter, trattandosi per l’appunto di un provvedimento condiviso con il MIC e il MIPAAF, come specificato anche prima, oltre che soggetto ad intesa in sede di Conferenza Unificata. E’, quindi, fondamentale l’unità di intenti di tutti i soggetti coinvolti.

 

Il dott. RIPA DI MEANA, ringraziando il Ministro Gelmini per l’invito alla seduta odierna, rileva che il GSE è la società dello Stato che si occupa, in senso lato, di promozione dello sviluppo sostenibile e quindi anche, tra le altre cose, funge da consulente tecnico delle Amministrazioni centrali e locali per specifici obiettivi. Con il supporto dei Capi Dipartimento del GSE presenti, l’ingegner Liliana Fracassi e l’avvocato Vinicio Vigilante, e con l’ausilio di apposite slides procede ad illustrare la situazione di fatto degli Enti locali in relazione all’individuazione/definizione delle aree idonee nonchè degli strumenti che possono essere messi a servizio e che saranno predisposti per servire a quest’opera di pianificazione che ha tempi ristretti. L’iter è già in corso e alcuni degli elementi che sono già stati definiti sono stati in parte ricordati, in dettaglio anche più ampio e più esteso, dal Sottosegretario Fontana. La direttiva europea “r2”, recepita con decreto legislativo 199/2021, ha introdotto già alcune categorie di aree da ritenersi idonee senza altra specificazione. Queste categorie sono comprensive dei siti dove già sono stati impiantate attività produttive che possono essere oggetto di variazioni e modifiche non sostanziali; sono citati siti bonificati o oggetto di bonifica; cave e miniere cessate e poi, per quanto riguarda l’offshore, anche piattaforme petrolifere e altre categorie di aree. Pertanto, attraverso la norma di recepimento della direttiva europea, si è definita una preventiva e parziale definizione delle categorie di quali possono essere le aree idonee. Con il decreto-legge 50/2022, il cosiddetto “Decreto aiuti”, il MITE ha acquisito un potere di impulso, di coordinamento e, eventualmente vi fosse inerzia, sostituivo nei confronti dei programmatori regionali e delle Province autonome. Come già evidenziato dal Sottosegretario Fontana, il MITE deve emanare un decreto che costituisca, dal punto di vista dei criteri di definizione delle aree idonee, il completamento di quanto già introdotto e stabilito dalla norma di recepimento europeo; il tal senso introdurrà anche una nozione di distribuzione territoriale della potenza da istallare, quindi della distribuzione degli oneri che questo comporta. In relazione, dunque, alla definizione delle categorie da considerarsi idonee, in attesa dell’emanazione del decreto del MITE, oltre a quelle previste dal decreto legislativo 199/2021 - di recepimento della “r2”, cioè i siti con impianti esistenti, quelli bonificati e le cave, va ricordata un’ulteriore norma, ovvero il D.L. 17/2022, che include anche i siti con impianti fotovoltaici esistenti, da considerarsi automaticamente idonei anche qualora gli impianti siano sottoposti ad interventi sostanziali di modifica. Sono state indicate anche altre categorie come, ad esempio, siti e impianti di proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato; alcuni tipi di terreni adiacenti a quelli utilizzati dalle società concessionarie autostradali nonché alcune aree agricole. Quindi, ad oggi, c’è un’ampia definizione di categorie di aree da considerarsi automaticamente idonee e quindi disponibili per la programmazione delle Regioni; a tali categorie saranno aggiunte quelle che discenderanno e saranno coerenti con i criteri in fase di determinazione da parte del MITE. Procede, poi, ad illustrare la PAI, ovvero la Piattaforma Aree Idonee e si sofferma, in particolare sul contenuto riportato a pag. 6 delle slides (All. 1). Lo schema riportato descrive l’insieme delle aree, ovvero dei siti su cui sono già istallati impianti esistenti (quadrato verde); altre tipologie di aree che sono state introdotte e automaticamente battezzate come idonee da parte della L. 199/2021 e, infine, l’insieme complementare di aree (quadrato celeste). Comunica che il GSE ha già nel proprio patrimonio informativo, quindi pronte ad essere trasferite e collocate nella PAI, molte informazioni che riguardano gli impianti ovviamente già esistenti e gli impianti incentivati. A queste, si aggiungeranno anche le informazioni riguardanti gli impianti non incentivati. In merito alle informazioni in possesso su questi ultimi sono noti elementi relativi alla performance, in senso statico e dinamico nella prospettiva temporale, che talora è meno favorevole rispetto alla fase iniziale di installazione; elementi relativi alla superficie occupata nonché al loro potenziale di potenziamento, o ripotenziamento - sia volendo acquisire la stessa potenza con un minore uso di spazio, sia volendo aumentare la potenza a parità di spazio. Per rendere più completo e omogeneo l’insieme di informazioni contenute nella PAI, a beneficio di chiunque vorrà servirsene, restano da acquisire ulteriori informazioni. Cita, ad esempio informazioni relative ad elementi cartografici, alla superficie disponibile e relativa alle categorie di aree che si vogliono definire come idonee, alla stima del potenziale di produzione installabile per tipo di fonte su quelle aree, alla configurazione/presenza e distanza delle reti sia elettrica che gas in quella zona e nel territorio. Evidenzia, inoltre, l’opportunità di acquisire informazioni anche in merito alla misura dei consumi, visto che in parte gli elementi di distribuzione della potenza da programmare risponderanno alla distribuzione; informazioni in merito all’intensità di questi consumi nonché elementi di monitoraggio. Aggiunge, inoltre, che tra le competenze del GSE rientra anche l’incentivazione, ovvero l’ausilio alla pianificazione da rendere più agevole e veloce. Rileva, inoltre, che in un paio di mesi, la PAI riporterà l’informazione completa su tutti gli impianti esistenti già incentivati. Precisa che tale piattaforma verrà costruita a strati: lo strato iniziale relativo alle informazioni di cui già si dispone e altri strati, altrettanto importanti, che ricomprenderanno le informazioni che via via saranno reperite al fine di completare la filiera della piattaforma stessa e renderla uno strumento operativo. Dunque, ribadisce che la prima attività del GSE è relativa agli impianti esistenti incentivati, impianti - soprattutto fotovoltaici, sui quali, come già detto, si dispone di diverse informazioni relative alla performance. Comunica, poi, che sono già stati avviati colloqui bilaterali con diverse Regioni per rispondere alle esigenze di pianificazione, offrendo una stima del potenziale installabile su specifiche categorie di aree di loro interesse nonché indicazioni sul potenziamento di nuove installazioni, dunque di incremento della potenza attivabile, a patto di modificare, migliorare e modernizzare gli impianti già installati in certe zone. Quindi, concludendo il discorso sulla PAI, al fine di completare il lavoro di predisposizione di questa piattaforma e la messa a disposizione di uno strumento articolato per la pianificazione, saranno richieste informazioni - di cui il GSE non dispone, relative alle aree già dichiarate idonee nonché ai processi autorizzativi. Apre, poi, una breve parentesi su un’altra piattaforma diversa dalla PAI ma, comunque, a questa connessa, dove confluiranno tutti i documenti e le informazioni relative ai processi autorizzativi in corso, ai vincoli paesaggistici e alle aree di interesse regionale. Al fine di reperire queste informazioni, oltre alle Regioni sarà opportuno interpellare anche gli Enti locali, i consorzi e le associazioni operanti sul territorio. Precisa, inoltre, che saranno interpellati anche altri soggetti quali, ad esempio, i gestori delle reti, ovvero reti primarie di trasporto elettrico (TERNA) o di trasporto gas (SNAM) e di distribuzione elettrica, per sapere a che distanza dalle aree di potenziale interesse sono poste le cabine primarie e a che distanza si trovano le reti alle quali necessariamente i nuovi produttori dovranno connettersi. I dati catastali, invece, saranno richiesti all’Agenzia delle Entrate. Evidenzia, infine, che il GSE, in qualità di capogruppo di un gruppo di società, ivi comprese le partecipate RSE, GME (che è la borsa elettrica) e l’acquirente unico, provvederà a reperire da queste ulteriori informazioni utili; nello specifico all’acquirente unico saranno richiesti dati sul consumo e a RSE eventuali altri dati pubblici o modelli elaborati a supporto della pianificazione degli enti locali. Anche il CREA sarà utile al fine di reperire informazioni sulla classificazione dei terreni agricoli. Menziona, inoltre, altri organismi da interpellare quali, ad esempio, il gruppo Ferrovie dello Stato italiane e il demanio marittimo. Conclude il proprio intervento ribadendo, in sintesi, che il GSE sta operando in supporto al MITE nonché in modalità bilaterale con gli Enti locali che saranno affiancati nelle rispettive programmazioni attraverso la costante implementazione della piattaforma sopracitata, attraverso l’attivazione di modelli di valutazione del potenziale installabile (sia di nuova installazione che di ripotenziamento) iniziando dal fotovoltaico - per il quale si dispone già di modelli interni specifici e procedendo gradatamente con altre fonti. Sottolinea, infine, che il GSE resta a disposizione di Regioni ed Enti locali anche per consulenze complementari a quelle sulle aree idonee, sulla loro definizione e sulle comunità rinnovabili.  

 

Il Sindaco DECARO, in nome dell’Anci, prende atto e, rilevato che si tratta di un’informativa di natura prettamente tecnica, rileva che la questione sarà approfondita non appena le slides presentate saranno rese disponibili.

 

Il Presidente TOMA, in nome delle Regioni e delle Province autonome, prende atto e si associa all’osservazione del Sindaco Decaro.

 

Il Ministro GELMINI, rilevando l’importanza del provvedimento varato in Consiglio dei Ministri, sottolinea che la previsione dei poteri sostitutivi del Governo è da considerarsi come estrema ratio. Questa prima illustrazione del provvedimento vuole mettere tutti i soggetti convolti nelle condizioni di agire secondo le modalità ritenute più opportune per l’individuazione delle aree idonee al fine di attivare una leale collaborazione, una sinergia tra i diversi livelli di governo, scongiurando il ricorso ai poteri sostitutivi. Poiché, per il Presidente Draghi, per il Sottosegretario Fontana e per il Ministro Cingolani l’individuazione di queste aree idonee è davvero un punto importantissimo, chiede di porre la giusta attenzione su questo tema per agire in tempi rapidi e di comune accordo.

 

Si riprende con l’esame dell’ordine del giorno così come previsto.

Il Ministro GELMINI pone all’approvazione il report e il verbale della seduta dell’11 maggio 2022.

 

Non essendovi osservazioni la Conferenza Unificata approva il report e il verbale della seduta dell’11 maggio 2022.

Il Ministro GELMINI pone allesame il PUNTO 1 all’o.d.g. che reca: Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sulla conversione in legge del decreto-legge 4 maggio 2022, n. 41, recante “Disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale delle elezioni amministrative e dei referendum previsti dall’articolo 75 della Costituzione da tenersi nell’anno 2022, nonché per l’applicazione di modalità operative, precauzionali e di sicurezza ai fini della raccolta del voto”.

Il Presidente TOMA, in nome delle Regioni e delle Province autonome, esprime parere favorevole.

 

Il Sindaco DECARO, in nome dell’Anci, esprime parere favorevole. Sebbene, in questo caso, si tratti di elezioni amministrative e non di referendum - che ha un impatto economico sicuramente maggiore, sottolinea che i 40 milioni di euro previsti per il rimborso sono molto pochi rispetto ai 300 milioni di euro previsti come impatto sui Comuni.

 

Il Presidente MENESINI, in nome dell’UPI, esprime parere favorevole. Come evidenziato nel documento trasmesso, rileva che la legge 56/14 prevede per i Sindaci incandidabilità alla carica di Presidente di Provincia nel caso in cui il mandato scada entro i 18 mesi. Poiché nel 2019 questa norma per l’elezione del 2020/21 era stata superata - quindi disapplicata e alla luce di quanto previsto dal Testo Unico Enti Locali che, si auspica, sia esaminato quanto prima, chiede che anche in occasione di questo provvedimento si possa procedere come in passato senza tornare ad una applicazione iniqua della norma.

Pertanto, la Conferenza Unificata

ESPRIME PARERE FAVOREVOLE, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sulla conversione in legge del decreto-legge 4 maggio 2022, n. 41, recante “Disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale delle elezioni amministrative e dei referendum previsti dall’articolo 75 della Costituzione da tenersi nell’anno 2022, nonché per l’applicazione di modalità operative, precauzionali e di sicurezza ai fini della raccolta del voto”, trasmesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi, con nota DAGL n. 4639 del 12 maggio 2022, nei termini riportati nell’Atto di Conferenza.

(All. 2)

Il Ministro GELMINI pone allesame il PUNTO 2 all’o.d.g. che reca: Parere, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 6, sull’aggiornamento del Piano triennale delle attività 2022-2024 di FORMEZ.

Il Presidente TOMA, in nome delle Regioni e delle Province autonome, esprime parere favorevole.

 

Il Sindaco DECARO, in nome dell’Anci, esprime parere favorevole con una proposta emendativa rispetto al supporto del personale specializzato.

 

 

Il Presidente MENESINI, in nome dell’UPI, esprime parere favorevole.

 

Pertanto, la Conferenza Unificata

ESPRIME PARERE FAVOREVOLE, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 6, sull’aggiornamento del Piano triennale delle attività 2022-2024 di Formez PA, trasmesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gabinetto del Ministro per la pubblica amministrazione, con nota n. 0001157 del 4 maggio 2022.

(All. 3)

 

 

 

Il Ministro GELMINI pone allesame il PUNTO 3 all’o.d.g. che reca: Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul disegno di legge recante “Delega al Governo per l’adozione del Codice della ricostruzione”, approvato nel Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2022 e munito del “VISTO” del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato.

Il Presidente TOMA, in nome delle Regioni e delle Province autonome, esprime parere favorevole.

 

Il Sindaco DECARO, in nome dell’Anci, esprime parere favorevole (All. 4/a).

 

Il Presidente MENESINI, in nome dell’UPI, esprime parere favorevole.

 

Pertanto, la Conferenza Unificata

ESPRIME PARERE FAVOREVOLE, ai sensi dell’articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 sul disegno di legge recante “Delega al Governo per l’adozione del Codice della

ricostruzione”, approvato nel Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2022 e munito del “VISTO” del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, trasmesso con nota DAGL n. 0000729 del 26 gennaio 2022 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi, nei termini riportati nell’Atto di Conferenza.

(All. 4)

Il Ministro GELMINI pone all’esame il PUNTO 4 all’o.d.g. che reca: Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera a) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sulla conversione in legge del decreto – legge 21 marzo 2022, n. 36, recante “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)” (A.S. 2598).

Il Presidente TOMA, in nome delle Regioni e delle Province autonome, esprime parere favorevole con l’accoglimento delle proposte emendative concernenti la materia salute e con le ulteriori richieste emendative contenute nel documento trasmesso riguardanti, tra l’altro, l’istituzione di un fondo per la realizzazione dei Progetti Bandiera e il programma nazionale di gestione dei rifiuti (All. 5/a).

 

 

Il Sindaco DECARO, in nome dell’Anci, esprime parere favorevole condizionato all’accoglimento degli emendamenti contenuti nel documento trasmesso (All. 5/b). Tra questi, il più importante è relativo all’ampliamento delle regole delle deroghe per i comandi e per i distacchi da estendere alle figure professionali infungibili, rispetto alla gestione associata dei Comuni. Pur comprendendo, infatti, la volontà del Governo di stringere su comandi e su distacchi, rileva che alcuni di questi sono di estrema importanza per le Amministrazioni comunali.

 

 

Il Presidente MENESINI, in nome dell’UPI, esprime parere favorevole con le proposte emendative contenute nel documento trasmesso (All. 5/c). Apprezzando lo sforzo del Governo che ha permesso un ampliamento nelle assunzioni di personale per far fronte alle esigenze di attuazione dei progetti del PNRR, tra le proposte emendative citate nel documento, oltre a quella già evidenziata dal Sindaco Decaro, rileva altre questioni sempre legate al personale, ovvero: una neutralizzazione delle spese di personale riferite agli oneri per gli arretrati dei contratti nazionali di lavoro che entreranno in vigore dal 2022 rispetto al calcolo dell’incidenza delle spese di personale sulle entrate correnti; l’ampliamento della possibilità di neutralizzare le spese di personale finanziate da altri livelli istituzionali, come quelle per le funzioni delegate dalle Regioni alle Province, che non incidono sulla sostenibilità finanziaria delle assunzioni degli enti ed, infine, la possibilità di consentire alle stazioni uniche appaltanti di Province e Città metropolitane, strutture che gestiscono gli appalti in forma aggregata e che saranno impegnate nella messa a terra dei progetti del PNRR, di reclutare personale proveniente dagli enti territoriali con procedure di mobilità diretta.

 

 

 

 

 

Pertanto, la Conferenza Unificata

ESPRIME PARERE FAVOREVOLE ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera a), del decreto legislativo 27 agosto 1997, n. 281, sulla conversione in legge del decreto – legge 21 marzo 2022, n. 36, recante “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, trasmesso con nota n. 4259 del 4 maggio 2022 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri,

Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi, nei termini riportati nell’Atto di Conferenza.

(All. 5)

 

 

Il Ministro GELMINI pone allesame il PUNTO 5 all’o.d.g. che reca: Informativa per il confronto in Conferenza Unificata, ai sensi dell’articolo1, comma 3, del decreto-legge 8 settembre 2021, n. 120, recante “Disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile”. convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2021, n. 155, sullo stato di aggiornamento dei piani regionali previsti dall’articolo 3 della legge 21 novembre 2000, n. 353, nonché dei connessi adempimenti dei Comuni.

Il dott. CURCIO saluta e ringrazia tutti i presenti. Rileva che come è noto, a seguito degli eventi dell’anno scorso, è stato emanato il decreto-legge 120/2021 che ha introdotto una serie di elementi innovativi sul Sistema di protezione civile coinvolgendo quest’ultimo in affiancamento a quello che già avviene sull’antincendio boschivo, materia regionale a norma di legge, ovvero la 353/2000.  Tra gli elementi più importanti che sono stati inseriti nell’ambito di questo decreto-legge evidenzia, appunto, l’articolo 1, comma 3 in particolare, che prevede che il Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie convochi una Conferenza Unificata per il confronto sullo stato di aggiornamento dei Piani regionali che sono previsti proprio dalla L. 353. Sono stati fatti una serie di incontri tecnici, da ultimo quello del 17 maggio, non per entrare nel merito delle questioni quanto più per un aggiornamento sullo stato dell’arte (come riportato in una nota che sarà trasmessa) da cui è emerso che, attualmente, vi sono 13 Piani aggiornati o prorogati e 8 in via di proroga e di approvazione. In riferimento ai piani in via di proroga o di approvazione, che normalmente vengono approvati a giugno, rileva che la norma che convoca e dispone la Conferenza Unificata in via anticipata rispetto all’approvazione, potrebbe fornire un valore aggiuntivo rispetto al numero dei piani approvati o prorogati.

Aggiunge, inoltre, che si sta lavorando insieme alla parte tecnica regionale per la definizione del Piano Nazionale di Coordinamento per l’Aggiornamento tecnologico e l’accrescimento della capacità operativa in tutte le fasi dell’antincendio boschive, previsioni e prevenzione e lotta attiva, che dovrà essere approvato con un DPCM e che, quindi, a breve sarà trasmesso per il parere previsto da acquisire in sede di Conferenza Unificata.  Comunica, infine, che - come ogni anno, il Presidente del Consiglio ha già emanato le raccomandazioni previste dalla L.353/2000, ai Presidenti delle Regioni e ai Ministri interessati per la campagna che, anche quest’anno, si svolgerà dal 15 giugno al 30 settembre.

Il Presidente TOMA, in nome delle Regioni e delle Province autonome, il Sindaco DECARO, in nome dell’Anci e il Presidente MENESINI, in nome dell’UPI, prendono atto.

 

 

Pertanto, la Conferenza Unificata

PRENDE ATTO dell’informativa del Capo del Dipartimento della protezione civile, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, del decreto-legge 8 settembre 2021, n. 120, recante “Disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile”, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2021, n. 155, sullo stato di aggiornamento dei piani regionali previsti dall’articolo 3 della legge 21 novembre 2000, n. 353, nonché dei connessi adempimenti dei Comuni, trasmesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della protezione civile, ed acquisito al protocollo DAR n. 7480 del 10 maggio 2022.

(All. 6)

 

 

Il Ministro GELMINI pone allesame il PUNTO 6 all’o.d.g. che reca: Proposta di deliberazione in Conferenza Unificata per la costituzione presso la Conferenza Unificata del Tavolo permanente di consultazione e monitoraggio in materia di sport e del Comitato tecnico, ai sensi dell’Accordo rep. 8/CU del 19 gennaio 2022 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, l’Anci e l’Upi.

 

Il Presidente TOMA, in nome delle Regioni e delle Province autonome, approva la proposta di delibera nella versione condivisa ad esito della riunione in sede tecnica di Conferenza Unificata. 

 

Il Sindaco DECARO, in nome dell’Anci, esprime parere favorevole.

 

Il Presidente MENESINI, in nome dell’UPI, esprime parere favorevole.

 

Pertanto, la Conferenza Unificata

DELIBERA, ai sensi degli articoli 7, comma 2 e 9, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 e nei termini riportati nell’Atto di Conferenza:

  1. a) la costituzione e la composizione del Tavolo permanente di consultazione e monitoraggio in materia di sport;
  2. È costituito, ai sensi dell’Accordo rep.8/CU del 19 gennaio 2022, nell’ambito di questa Conferenza il Tavolo, così composto:

-    Ministro per gli affari regionali e le autonomie con funzioni di Presidente del Tavolo permanente;

-    Autorità di Governo competente in materia di sport;

-    Presidente della Conferenza delle Regioni e Province Autonome e 3 componenti politici della Conferenza delle Regioni in veste di uditori;

-    Presidente dell’ANCI;

-    Presidente dell’UPI.

 

 

 

 

 

  1. b) i compiti e le finalità del Tavolo;
  2. Il Tavolo costituisce la sede di raccordo e confronto fra Stato, Regioni e Province Autonome, Anci e Upi con la facoltà di avanzare proposte anche dando mandato al Comitato tecnico di provvedere alla relativa istruttoria, per le procedure e criteri di attribuzione delle risorse stanziate in materia di sport, dei risultati attesi, delle azioni e interventi necessari al loro conseguimento, con relativa stima finanziaria e articolazione annuale dei fabbisogni, dei soggetti attuatori a livello nazionale e regionale e dei tempi di attuazione e modalità di monitoraggio;
  3. Il Tavolo, al fine di garantire il raccordo politico, strategico e funzionale, il coordinamento e l’armonizzazione delle iniziative poste in essere sull’intero territorio nazionale, acquisisce le informazioni necessarie anche con audizioni, ove invitati, di rappresentanti di altre Amministrazioni statali o di enti pubblici o privati interessati ai temi trattati dallo stesso Tavolo;
  4. Le proposte del Tavolo possono essere formalizzate, in coerenza con le prerogative costituzionali delle parti, in sede plenaria di Conferenza Unificata con la veste giuridica di Accordi, ai sensi del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e sono applicabili nelle Regioni a statuto speciale e nelle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione, anche con riferimento alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;
  5. c) l’organizzazione dei lavori del Tavolo
  6. Il Tavolo si riunisce in via ordinaria a cadenza di 4 mesi nonché entro 10 gg dalla richiesta di uno dei componenti;
  7. Delle sedute è redatto un Verbale di cui è data informativa nella prima successiva seduta della Conferenza Unificata; le funzioni di segretario sono svolte dagli Uffici della segreteria della Conferenza Unificata.
  8. d) previsione della costituzione del Comitato tecnico per lo sport
  9. Con successiva delibera, ai sensi dell’Accordo rep.8/CU del 19 gennaio 2022, si provvederà alla costituzione del Comitato tecnico per lo sport, all’individuazione dei Componenti nonché alla definizione delle funzioni.

(All. 7)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Ministro GELMINI pone allesame il PUNTO 7 all’o.d.g. che reca: Intesa, ai sensi dell’articolo 1, comma 595, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sullo schema di decreto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie recante il riparto del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane.

Rileva che si tratta della ripartizione delle risorse del FOSMIT; le Regioni hanno accettato la ripartizione premiale del 20% del finanziamento totale a quelle che cofinanziano le azioni previste a favore dei territori montani. In questo modo si realizzano azioni sinergiche anche in termini di finanziamenti anticipando l’impostazione della legge sulla montagna, che, come noto, valorizza gli interventi regionali anche con proprie leggi delle singole Regioni, supera la parcellizzazione degli investimenti e promuove una strategia nazionali sulla montagna. Evidenzia, inoltre, un emendamento regionale che richiede una modifica per ricomprendere il caso in cui non tutte le Regioni delibereranno il loro cofinanziamento, perché in questo caso i coefficienti di riparto andranno riparametrati per ripartire quote residue delle quote di premialità per mancati cofinanziamenti. Questo provvedimento è particolarmente importante perché anticipa i contenuti della legge sulla montagna, recentemente bollinata dal MEF e che, a breve, verrà incardinata alla Camera dal Ministro per i Rapporti con il Parlamenti, D’Incà. Si tratta, pertanto, di anticipare i tempi fintano che la SNAMI, ovvero la strategia nazionale delle montagne, non sarà completata,

Il Presidente TOMA, in nome delle Regioni e delle Province autonome, esprime avviso favorevole all’intesa con una proposta, condivisa con Anci e Upi, di modifica dell’articolo 2, comma 5 che prevede dopo le parole “sentite le autonomie locali” di aggiungere “anche per il tramite delle associazioni di rappresentanza, in particolare le Anci e le Upi regionali”. 

 

 

Il Sindaco DECARO, in nome dell’Anci e il Presidente MENESINI, in nome dell’UPI, esprimono avviso favorevole all’intesa con l’emendamento indicato dal Presidente Toma.

 

Pertanto, la Conferenza Unificata

SANCISCE INTESA, ai sensi dell’articolo 1, comma 595, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sullo schema di decreto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie recante il riparto del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, nei termini riportati nell’Atto di Conferenza.

(All. 8)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Ministro GELMINI pone allesame il PUNTO 8 all’o.d.g. che reca: Designazione, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera d) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281, di tre rappresentanti in seno al Consiglio superiore Beni culturali e paesaggistici di cui all’articolo 27, comma 4, lettera b) del DPCM 2 dicembre 2019, n. 169.

Il Presidente TOMA, in nome delle Regioni e delle Province autonome, designa l’architetto Carla Di Francesco della Regione Emilia-Romagna (All. 9/a).

 

Il Sindaco DECARO, in nome dell’Anci, conferma la nomina dell’architetto Martinelli. 

 

Il Presidente MENESINI, in nome dell’UPI, conferma la nomina del professor Canetti. 

 

Pertanto, la Conferenza Unificata

DESIGNA, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera d) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, l’Arch. Carla di Francesco, il Prof. Luigi Canetti e il Prof. Arch. Nicola Martinelli quali componenti in seno al Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici di cui all’articolo 27, comma 4, lettera b) del DPCM 2 dicembre 2019, n. 169.

(All. 9)

 

Il Ministro GELMINI, ringraziando per la collaborazione, dichiara conclusi i lavori della Conferenza alle ore 16.03. 

        Il Segretario                                                                           Il Presidente

      Cons. Ermenegilda Siniscalchi                                                      Mariastella Gelmini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DISTINTA DEGLI ALLEGATI

P. 9

ALL. 1

SLIDES GSE

 

P. 1

 

ALL. 2

 

REP. 80/CU DEL 25 MAGGIO 2022

 

P. 2

 

ALL. 3

 

REP. 81/CU DEL 25 MAGGIO 2022

P. 3

   ALL. 4/a

ALL. 4

DOC. ANCI

REP. 82/CU DEL 25 MAGGIO 2022

P. 4

   ALL. 5/a

   ALL. 5/b

   ALL. 5/c

ALL. 5

DOC. REGIONI E PROVINCE AUTONOME

DOC. ANCI

DOC. UPI

REP. 83/CU DEL 25 MAGGIO 2022

 

P. 5

 

ALL. 6

 

REP. 84/CU DEL 25 MAGGIO 2022

 

P. 6

 

ALL. 7

 

REP. 85/CU DEL 25 MAGGIO 2022

 

P. 7

 

ALL. 8

 

REP. 86/CU DEL 25 MAGGIO 2022

P. 8

   ALL. 9/a

ALL. 9

DOC. REGIONI E PROVINCE AUTONOME

REP. 87/CU DEL 25 MAGGIO 2022

 

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